Volontariato in un centro culturale in Argentina
L’idea di partire per intraprendere questa esperienza di volontariato in Argentina l’ho maturata in un tempo molto breve e di poco antecedente alla scadenza del termine, per questo motivo inizialmente avevo diversi timori riguardo questo viaggio; nonostante ciò il desiderio di visitare il Sudamerica si è rivelato più forte delle mie paure e fin da subito sono stato accolto con grande calore a Buenos Aires, cosa che ha contribuito a rompere il ghiaccio e ad abbattere la barriera linguistica fin dal primo giorno.
Appena arrivato in città infatti mi è stato offerto subito il mate (tipica bevanda argentina da cui la gente del posto non si separa mai), e mi sono state fornite le prime indicazioni utili dall’autista collaboratore della Fundación SES (associazione di riferimento locale legata ad ICYE Argentina). Una volta giunto all’appartamento ho avuto modo di conoscere i miei due coinquilini e le mie sei coinquiline, provenienti da diverse città della Germania, con cui avrei condiviso il soggiorno, nonché di entrare in contatto con le due referenti dell’associazione, Mayra e Micaela, con cui abbiamo cucinato per pranzo le nostre prime empanadas.
Il programma di volontariato della Fundación SES si chiamava Subir al Sur e comprendeva diverse collaborazioni con centri culturali e associazioni varie della capitale argentina, io insieme a due miei coinquilini sono stato assegnato ad un progetto di promozione sociale presso il centro culturale Engranajes SAS al confine tra i barrios di San Isidro e Boulugne.
La nostra attività di volontariato consisteva nel collaborare ai diversi laboratori proposti dal centro contribuendone all’organizzazione ed incoraggiandone la partecipazione giovanile, in modo che si potessero sempre creare opportunità di confronto e dibattito. Inoltre, essendo in ristrutturazione, abbiamo anche contribuito a ridipingere le pareti e a rifare i murales esterni.
Engranajes infatti era l’unico punto di riferimento per i giovani dei due quartieri, per questo era frequentato da un bacino di gente diversa. Uno dei momenti di maggior aggregazione era sicuramente quello del pranzo, dove le mujeres del luogo davano vita ad uno spettacolo di sapori tradizionali di cui godere ogni giorno e dove non si perdeva occasione per ridere e scherzare.
Infine una volta a settimana avevamo un seminario e un corso di lingua della durata complessiva di 4 ore, ove le referenti attraverso diverse attività coinvolgevano tutti noi volontari affinché collaborassimo stimolandoci a vicenda.
Tirando le somme ritengo che sia stata un’esperienza incredibile, che se si ha la possibilità è assolutamente da fare.
Mattia
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